Horace-Bénédict de Saussure, insieme al figlio Theodore, il 3 agosto 1787 compì la spedizione più famosa della sua carriera durante la quale raggiunse la vetta del Monte Bianco. A spingerlo a compiere quest’impresa fu la possibilità di effettuare misurazioni alle alte quote non solo nelle ore centrali del giorno, come era avvenuto fino ad allora, ma poter verificare l’andamento dei “varj stromenti” lungo tutto il corso della giornata. Il soggiorno durò infatti ben sedici notti.
Pubblicato su tre numeri degli “Avvisi” nel febbraio 1794, il linguaggio usato è una antico francese molto tecnico e scientifico. La descrizione particolareggiata delle difficoltà riscontrate durante la scalata e delle condizioni meteorologiche estreme alle quali sono stati sottoposti i partecipanti alla spedizione (una ventina di persone) è sì più difficoltoso a leggersi ma rende bene il sapore pionieristico dell’epoca in cui venne scritto.
Bibliografia
Pedemonte R., Meterologia d'altri tempi in Rivista Ligure di Meterologia, numero 20, anno VI, Genova 2006, disponibile all'indirizzo: http://www.nimbus.it/liguria/rlm20/meteo_altri_tempi.htm